Valutazione d'Azienda
il metodo Discounted Cash Flow (DCF)
Il metodo dei flussi di cassa attualizzati (DCF) è l'approccio valutativo più utilizzato dagli operatori di private equity.
Secondo il metodo DCF il valore dell'azienda (Enterprise Value) corrisponde alla sommatoria dei flussi di cassa operativi attesi attualizzati al costo medio
ponderato del capitale (WACC).
Il valore del capitale proprio (Equity) corrisponde al valore dell'azienda detratti i Debiti Finanziari (lordi o netti, a seconda che le attività finanziarie
del circolante siano considerate o meno connesse al ciclo operativo aziendale).
I flussi di cassa operativi sono così calcolati:
Reddito Operativo - EBIT | + |
(imposte figurative sul Reddito Operativo) | - |
Nopat | |
Ammortamenti, accantonamenti e altri costi non monetari | + |
(Variazioni CCN Operativo) | +/- |
Utilizzo fondi e variazione debiti consolidati non finanziari | +/- |
(Investimenti netti - Capex) | +/- |
Flusso di cassa operativo - FCFF |
I modelli DCF più diffusi calcolano il valore dell'azienda come somma dei flussi di cassa operativi attesi relativi a due o tre periodi:
- periodo di previsione esplicita (analitica);
- (eventuale) periodo di previsione semi-esplicita;
- periodo successivo all'orizzonte di previsione esplicita e semi-esplicita.
Il periodo di previsione esplicita corrisponde alla durata del budget aziendale e i flussi di cassa operativi attesi derivano
dai risultati del bilancio previsionale.
Il periodo di previsione semi-esplicita viene utilizzato - eventualmente - per variare gradualmente l'entità dei parametri rilevanti per la
stima del valore terminale (vedi infra), partendo dal valore assunto da questi parametri nell'ultimo anno di previsione esplicita
per arrivare al valore ritenuto attendibile e sostenibile per un orizzonte temporale illimitato. L'andamento dei flussi di cassa operativi attesi
per questo periodo è dipendente dalle assunzioni fatte sull'andamento dei drivers di valore.
Il periodo successivo a quello di previsione esplicita e semi-esplicita è temporalmente illimitato e la stima dei relativi flussi di cassa operativi
attesi è dipendente dai seguenti parametri: Reddito Operativo al netto delle imposte figurative (NOPAT), tasso di crescita atteso (g),
tasso di reinvestimento (ht) del NOPAT.
Il tasso di reinvestimento del NOPAT rappresenta l'incremento del Capitale Investito Operativo Netto (immobilizzato e circolante) necessario per sostenere
il tasso di crescita atteso. La sommatoria dei flussi di cassa operativi attesi del terzo periodo viene definita Valore Terminale (Terminal Value).
In formula:
Il costo medio ponderato del capitale (WACC) è il tasso di rendimento minimo che l'impresa deve generare e corrispondere a coloro che apportano capitale
di rischio e capitale di debito.
Il WACC è pari alla media del costo (Ke) del capitale di rischio (E) e del costo (Kd) del capitale di debito (D), ponderati per la loro incidenza percentuale
sul Capitale Investito Operativo Netto. Il costo del capitale di debito viene conteggiato al netto dell'impatto fiscale connesso agli interessi passivi (t).
In formula:
Uno dei modelli più utilizzati per la stima del costo del capitale di rischio (Ke) è il Capital Asset Pricing Model (CAPM).
Secondo questo modello il costo del capitale di rischio è pari alla somma del tasso risk-free (rendimento delle attività prive di rischio( rf) e del
premio per il rischio di mercato (rm-rf) moltiplicato per il rischio sistematico (Beta) dell'azienda da valutare.
In formula: